Larix – Hiper-ten 100ml

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Larix – Hiper-ten 100ml

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Favorisce il fisiologico riequilibrio della pressione arteriosa.

 

     

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Descrizione

Integratore Alimentare per Ipertensione Hiper-Ten

 

Come funziona ?

A base di estratti titolati di Olivo, Biancospino, Pilosella, Cocomero (Melon-Up®) con Citrullina, Potassio citrato. Olivo foglie e biancospino fiori e foglie: regolarità della pressione arteriosa: Cocomero frutti e Pilosella pianta: drenaggio dei liquidi corporei.

 

MODALITÀ D’USO: si consiglia l’assunzione di 30 gocce 2-3 volte al giorno diluite in poca acqua, tisana o altri liquidi.

QUANTITÀ: flacone da 100ml

MODALITÀ DI CONSERVAZIONE: Conservare in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore, al riparo da luce del sole.

INGREDIENTI

Acqua demineralizzata, Glicerina vegetale, Cocomero (Citrullus Lanatus (Thunb.) Matsum.) frutto es. secco (10% in citrullina), Olivo (Olea europea L.) foglie es. secco (6% oleuropeina), Pilosella (Hieracium pilosella L.) pianta es. secco (1% vitexina),
Biancospino (Crataegus monogyna Jac.) fiori e foglie es. secco (1% flavonoidi), Potassio citrato. Conservanti: Potassio sorbato, Sodio benzoato. Limone olio essenziale.

 

Informazioni Nutrizionali

Apporto ingredienti funzionali
Per dose consigliata (90 gocce)
Cocomero frutto es. secco
495mg
Apporto citrulina 49mg
Olivo foglie es. secco
180mg
Apporto oleuropeina 10,8 mg
Pilosella pianta es. secco 180mg
Biancospino fiori e foglie es. secco
157mg

 

AVVERTENZE: Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei 3 anni. Non superare la dose giornaliera consigliata. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata e equilibrate e di uno stile di vita sano. Non eccedere le dosi raccomandate per l’assunzione giornaliera.

 

     

 

PER I PIÙ CURIOSI

 

Generalità

integratore-alimentare-ipertensione-larix-hiper-ten-100ml-il-farro
Shutterstock

 

L’ipertensione arteriosa è uno stato, costante e non occasionale, in cui la pressione arteriosa a riposo risulta più alta rispetto agli standard fisiologici considerati normali.
L’ipertensione è una tra le malattie più diffuse nei Paesi industrializzati; colpisce, infatti, circa il 20% della popolazione adulta e rappresenta uno dei maggiori problemi clinici dei tempi moderni.
L’ipertensione arteriosa è conosciuta anche come “killer silenzioso”, perché non comporta alcun sintomo e agisce nell’ombra, degenerando in complicanze severe, talvolta dall’esito mortale.
La terapia dell’ipertensione si fonda sull’importante obiettivo di riportare nella norma i livelli pressori alterati.
Per conseguire tale obiettivo, è fondamentale: ridurre il consumo di sale, praticare regolarmente l’attività fisica, seguire una dieta sana ed equilibrata, seguire una terapia farmacologica appropriata (se i rimedi precedenti non sono sufficienti) e curare in modo specifico la causa (se ce n’è una) dell’innalzamento patologico della pressione arteriosa.

Breve ripasso di cos’è la pressione arteriosa

La pressione arteriosa, o pressione arteriosa sanguigna, è la forza che il sangue esercita contro le pareti dei vasi sanguigni, a seguito dell’azione di pompa svolta dal cuore.
Il suo valore dipende da vari fattori, tra cui:

  • La forza di contrazione del cuore;
  • La gittata sistolica, ossia la quantità di sangue in uscita dal cuore a ogni contrazione ventricolare;
  • La frequenza cardiaca, cioè il numero di battiti cardiaci al minuto;
  • Le resistenze periferiche, ossia le resistenze opposte alla circolazione del sangue dallo stato di costrizione dei piccoli vasi arteriosi (arteriole);
  • L’elasticità dell’aorta e delle grandi arterie (la cosiddetta compliance vascolare);
  • La volemia, cioè il volume totale di sangue circolante nel corpo.

Misurata in millimetri di mercurio (mmHg), con il paziente in stato di riposo, la pressione sanguigna è solitamente definita attraverso i valori di pressione sistolica o “massima” (è la pressione arteriosa di quando il cuore si contrae) e di pressione diastolica o “minima” (è la pressione arteriosa di quando il cuore è in fase di rilassamento).
Un individuo in salute a riposo può mostrare valori di pressione sistolica compresi tra 90 e 129 mmHg, e valori di pressione diastolica compresi tra 60 e 84 mmHg.
Secondo la comunità medico-scientifica, la pressione arteriosa ottimale a riposo è pari a 120 (p. sistolica)/80 (p. diastolica) mmHg.

 

Curiosità

Valori di pressione arteriosa Sistolica/diastolica
PRESSIONE BASSA PERICOLOSA < 50/33 mmHg
PRESSIONE TROPPO BASSA < 60/40 mmHg
PRESSIONE BASSA < 90/60 mmHg
PRESSIONE ARTERIOSA OTTIMALE <115/75 mmHg
PRESSIONE ARTERIOSA ACCETTABILE < 130/85
PRE-IPERTENSIONE 130-139 / 85-89 mmHg
IPERTENSIONE DI STADIO 1 140-159 / 90-99 mmHg
IPERTENSIONE DI STADIO 2 >160 / >100 mmHg
Accorpamento degli stadi 2 e 3 (180/110 mm Hg) di ipertensione, perché l’approccio terapeutico è lo stesso

 

Cos’è l’Ipertensione?

L’ipertensione, o ipertensione arteriosa, è una condizione patologica caratterizzata dalla presenza costante (non occasionale) di livelli pressori a riposo superiori alla normalità.
In altre parole, l’ipertensione è uno stato in cui la pressione arteriosa a riposo è costantemente superiore alla norma.
In termini numerici, una persona soffre di ipertensione (cioè è ipertesa), quando:

  • La pressione arteriosa minima (o pressione diastolica) supera “costantemente” il valore di 90 mm/Hg e
  • La pressione arteriosa massima (o pressione sistolica) supera “costantemente” il valore di 140 mm/Hg.

Nel gergo comune, l’ipertensione è quella condizione definita con il termine “pressione alta”.
Quindi, ipertensione, ipertensione arteriosa e pressione alta sono tre modi diversi per esprimere la stesso stato di alterazione della pressione arteriosa.

 

Perché è importante l’aggettivo costante, quando si parla di ipertensione?

Nel descrivere l’ipertensione arteriosa, l’aggettivo “costante” e gli avverbi derivati sono fondamentali, dato che nel corso della giornata la pressione arteriosa può subire delle variazioni transitorie, legate per esempio a:

  • L’ora del giorno: la pressione è oggetto di una crescita costante subito dopo il risveglio dal sonno notturno (in cui è particolarmente bassa) e raggiunge il suo apice a mezzogiorno; dopodiché, si abbassa (in genere a causa del pranzo) per poi risalire nuovamente e raggiungere valori discretamente elevati nel tardo pomeriggio.
  • L’attività fisica: durante l’esercizio fisico, la pressione arteriosa aumenta; l’entità dell’aumento varia in relazione al tipo e all’intensità dell’esercizio fisico.
  • Lo stato emotivo: intense emozioni, stress e ansia possono aumentare temporaneamente la pressione arteriosa; di contro, il rilassamento e i momenti di relax hanno l’effetto opposto, cioè comportano una riduzione temporanea della pressione arteriosa.

 

Gradi di Ipertensione

Esistono diversi gradi di ipertensione:

  • Quando l’aumento pressorio supera i 130/85 mmHg ma è inferiore ai 139/89 mmHg, il grado di ipertensione è lieve e la condizione in atto è detta più propriamente pre-ipertensione;
  • Quando l’incremento pressorio supera i 140/90 mmHg ma è inferiore ai 159/99 mmHg, il grado ipertensione è tra il lieve e il moderato, e la condizione risultante prende il nome di ipertensione allo stadio 1;
  • Quando l’incremento pressorio oltrepassa i 160/100 mmHg ma rimane al di sotto dei 179/109 mmHg, il grado di ipertensione è tra il moderato e l’elevato e la condizione in corso è conosciuta come ipertensione allo stadio 2;
  • Infine, quando l’incremento pressorio è maggiore o uguale a 180/110 mmHg, il grado di ipertensione è elevato e la condizione che risulta assume il nome di ipertensione allo stadio 3 o crisi ipertensiva.

Maggiore è il grado di ipertensione e più lo stato di salute del paziente interessato è preoccupante.

 

Forme particolari di ipertensione

Accanto alla forma di ipertensione più tradizionale, in cui sia la pressione arteriosa minima che quella massima superano costantemente i valori normali, esistono forme di ipertensione che potrebbero rientrare alla voce “casi particolari”.
Tra questi “casi particolari”, figurano:

  • L’ipertensione labile: è la condizione caratterizzata da passaggi improvvisi e imprevedibili della pressione arteriosa da livelli normali a livelli elevati. In altre parole, l’ipertensione labile è la circostanza in cui la pressione arteriosa è protagonista di aumenti improvvisi rispetto alla norma.
  • L’ipertensione diastolica pura: è la condizione in cui l’aumento pressorio riguarda soltanto la pressione minima.
  • L’ipertensione sistolica pura: è la condizione in cui l’incremento pressorio interessa soltanto la pressione massima.

 

L’ipertensione è il contrario dell’ipotensione

L’ipertensione è l’esatto opposto dell’ipotensione (o ipotensione arteriosa o pressione bassa).
L’ipotensione è la condizione contraddistinta da valori di pressione arteriosa a riposo inferiori a 90/60 mmHg.
Rispetto all’ipertensione, l’ipotensione è una condizione decisamente meno preoccupante dal punto di vista medico-clinico; addirittura, in alcune particolari circostanze, rappresenta una condizione benigna, che preserva dalle malattie cardiovascolari.

 

Cause

I medici distinguono l’ipertensione principalmente in due grandi tipologie: l’ipertensione essenziale o primaria e l’ipertensione secondaria.

Ipertensione essenziale o primaria

Nell’ipertensione essenziale, l’innalzamento costante della pressione arteriosa non è imputabile a una precisa malattia, ma dipende da una molteplicità di fattori, alcuni sconosciuti, altri di natura genetica e altri ancora di natura ambientale.
In sostanza, l’ipertensione essenziale è il risultato di una combinazione di situazioni diverse.
Secondo gli studi più attendibili (ma c’è ancora molto da capire), tra i possibili fattori implicati nella comparsa dell’ipertensione essenziale, figurano:

  • La predisposizione genetica alla pressione alta;
  • La familiarità alla pressione alta;
  • Certe abitudini alimentari, come per esempio l’utilizzo di troppo sale per condire i cibi, il consumo di grandi quantità di caffè e il ridotto apporto di vitamina D;
  • L’età avanzata;
  • Il sovrappeso;
  • La sedentarietà;
  • Alcuni squilibri ormonali;
  • La depressione. L’influsso della depressione sui livelli di pressione arteriosa è, attualmente, in fase di studio.

L’ipertensione essenziale caratterizza ben il 95% dei casi di pressione alta nella popolazione adulta e anziana, risultando la forma di ipertensione arteriosa più comune.

 

Consigliamo sempre l'associazione di questo prodotto al Drain Gem. 75 gocce insieme a 20 ml di Drain Gem in 1 litro e mezzo di acqua....leggi Bioemporio il Farro Suzzara Mantova
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Ipertensione secondaria

L’ipertensione secondaria è l’aumento costante della pressione arteriosa, alla cui origine c’è una precisa circostanza/condizione, che può essere:

  • Una grave malattia renale, come per esempio la malattia renale cronica e la glomerulonefrite;
  • Una grave malattia cardiaca;
  • Una malattia endocrina, come la sindrome di Cushing, il feocromocitoma, l’ipotiroidismo, l’iperaldosteronismo, l’iperparatiroidismo, l’ipertiroidismo, l’acromegalia e la sindrome di Conn;
  • Il diabete;
  • La sindrome delle apnee notturne;
  • La gravidanza;
  • Un grave difetto congenito a carico dei vasi arteriosi più grandi (es: coartazione dell’aorta);
  • La stenosi delle arterie renali;
  • L’impiego di certi farmaci, come la pillola anticoncezionale, i decongestionanti nasali, alcuni antitussivi, i FANS, i corticosteroidi, i preparati naturali contenenti liquirizia, gli antidepressivi appartenenti alla categoria degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ecc.;
  • Il lupus eritematoso sistemico;
  • La sclerodermia;
  • L’uso di droghe, come la cocaina e le anfetamine;
  • L’abuso di sostanze alcoliche (alcolismo);
  • L’eccessiva assunzione di liquirizia.

L’ipertensione secondaria è poco diffusa e, di fatto, costituisce il rimanente 5% dei casi che non copre la sopraccitata ipertensione essenziale.

 

Fattori di rischio dell’ipertensione

Nell’elenco dei fattori che favoriscono l’insorgenza dell’ipertensione, i medici includono:

  • L’età avanzata;
  • Una predisposizione familiare all’ipertensione;
  • L’appartenenza alla popolazione Africana, Afro-Americana e Caraibica;
  • L’eccesso di sale nella dieta;
  • Lo carenza di vitamina D;
  • La sedentarietà;
  • Il sovrappeso e l’obesità;
  • Il consumo regolare di grandi quantità di alcol;
  • Il fumo;
  • Linsonnia e un numero ridotto di ore dedicate al sonno notturno;
  • Lo stress;
  • La presenza di malattie croniche, come il diabete, alcune patologie renali o la sindrome delle apnee notturne.

Come si può notare da questo elenco, molti dei fattori di rischio dell’ipertensione sono comportamenti contrari a uno stile di vita sano. Quindi, non bisogna stupirsi se una delle principali norme di prevenzione dell’ipertensione è la conduzione di uno stile di vita all’insegna della buona salute.

 

Sintomi e complicanze

L’ipertensione è una condizione subdola, in quanto, a dispetto delle gravi complicanze a cui può dare luogo, è quasi sempre asintomatica, cioè priva di sintomi. Non è un caso che per descrivere l’ipertensione sia in uso la definizione di “killer silenzioso”.

 

Alcuni dei possibili sintomi

In rarissime occasioni, l’ipertensione può dar luogo a sintomi, quali: mal di testa, dispnea e sangue da naso. Tuttavia, come si può notare, sono disturbi così poco specifici, che non aiutano il diretto interessato a preoccuparsi di quanto gli sta accadendo.

 

Complicanze

L’ipertensione prolungata o non trattata in modo adeguato comporta un danno a carico dei vasi sanguigni; identificato principalmente nell’aterosclerosi, questo danno vascolare si ripercuote negativamente sull’irrorazione sanguigna degli organi del corpo, i quali, proprio per effetto dell’inefficiente irrorazione sanguigna, sono a loro volta vittime di un danneggiamento.
Ecco allora che da una prolungata presenza di ipertensione possono derivare gravi complicanze, quali:

  • Attacco di cuore e ictus. Sono due gravi condizioni mediche frutto dell’indurimento e dell’ispessimento delle arterie, due fenomeni caratteristici dell’aterosclerosi.
  • Formazione di aneurismi. La rottura di un aneurisma è una condizione altamente letale;
  • Insufficienza cardiaca. L’ipertensione richiama il cuore a un maggiore lavoro. Questo maggiore lavoro da parte del cuore comporta l’ispessimento del miocardio (ipertrofia). L’ispessimento del miocardio compromette in maniera definitiva la funzionalità cardiaca, instaurando lo stato di insufficienza cardiaca;
  • Indebolimento e stenosi delle arterie che conducono il sangue ai reni (nefropatia ipertensiva). Questi due eventi compromettono la funzionalità renale;
  • Restringimento dei vasi sanguigni che conducono il sangue agli occhi, retina in particolare (retinopatia ipertensiva). Da ciò derivano problemi di vista;
  • Gravi deficit di memoria e problemi cognitivi. L’ipertensione altera le capacità mnemoniche e di pensiero, favorendo l’insorgenza di condizioni come per esempio la demenza.

 

Terapia

La terapia dell’ipertensione si fonda sull’importante obiettivo di riportare i livelli pressori nella norma.
Per conseguire tale scopo, sono fondamentali:

  • L’adozione di una dieta sana ed equilibrata;
  • La pratica regolare di esercizio fisico;
  • Evitare tutti quei cattivi comportamenti che inducono l’innalzamento patologico della pressione arteriosa;
  • Sottoporsi a terapie farmacologiche antiipertensive, qualora i sopraccitati trattamenti dovessero risultare efficaci solo in parte;
  • Un’appropriata terapia causale, quando, dagli esami diagnostici, è emerso che l’ipertensione presente è di tipo secondario.

 

Dieta sana ed equilibrata: i principi fondamentali

I principi fondamentali su cui si basa la dieta contro l’ipertensione consistono in:

  • Ridotto apporto di sale. La quantità di sale introdotta giornalmente da un iperteso non deve superare i 5-6 grammi;
  • Ridotto apporto di grassi saturi. Nella dieta ideale per un iperteso, i grassi saturi devono rappresentare meno del 7% delle calorie totali;
  • Ridotto apporto di grassi animali;
  • Consistente apporto di fibre alimentari, attraverso un consumo cospicuo di frutta fresca, verdura fresca, legumi (preferibilmente quelli non in scatola, perché contengono il sale come conservante) e cereali integrali;
  • Mangiare pesce almeno un paio di volte a settimana. Il pesce è ricco di omega-3, un grasso per così dire “buono” per la salute dell’essere umano;
  • Preferire latte e derivati a basso contenuto di grassi;
  • Rispettare il fabbisogno calorico giornaliero, senza sgarri e senza eccessi. Questo principio è indispensabile per mantenere nella norma il peso corporeo.

 

Esercizio fisico

Ai pazienti con ipertensione, i medici raccomandano almeno 30 minuti di attività fisica aerobica (quindi camminata a passo spedito, corsa, nuoto, ciclismo) dalle 5 alle 7 volte a settimana.

Comportamenti da evitare

In presenza di ipertensione, è fondamentale evitare tre cattive abitudini: fumare, abusare di sostanze alcoliche e dormire poche ore alla notte.

Altri trattamenti utili: il controllo dello stress

I pazienti con ipertensione possono trarre giovamento da tecniche di rilassamento, come per esempio lo yoga, che insegnano a controllare le situazioni di stress.
Imparare a controllare lo stress è importante, soprattutto quando contribuisce all’innalzamento patologico della pressione arteriosa.

Fonte: my-personaltrainer

 

Il consiglio

Consigliamo sempre l’associazione di questo prodotto al Drain Gem. 75 gocce insieme a 20 ml di Drain Gem in 1 litro e mezzo di acqua. Da bere se possibile entro la mattinata o al MAX entro sera.

 

 

 

 

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